Serafino Di Rosario – Acoustic engineer
La vita dell’ingegnere acustico non e’ semplice, bisogna dividersi tra viaggi improvvisi verso clienti particolarmente esotici, nelle richieste di design dei loro progetti e nei luoghi dove questi ultimi verranno costruiti, e c’e’ un gruppo da riformare per una grande consultancy di ingegneria mentre ci sono tanti pensieri rivolti al futuro.
In mezzo a tutto questo impegno matto e disperatissimo un raggio di luce per il vostro umile progettista, la creazione della seconda versione di una “conchiglia acustica” che nell’anno appena passato sembra aver riscosso un discreto successo.
ReS 1.0, creata nel 2012 in seguito ad una scommessa da parte di tutto il gruppo di design di Villa Pennisi in Musica e WSound, ha funzionato “abbastanza” bene e ci ha regalato la speranza che il nostro concept fosse valido e potesse davvero funzionare.
Il sogno di poter suonare musica classica dal vivo, all’aperto, senza amplificazione, si rivela possibile anche se con la necessita’ di un continuo miglioramento.
D’altronde chi e’ venuto prima di noi, parlo di popolazione antiche ed in particolare dei Greci, deve aver sudato molto piu’ delle sette camicie che si consumano ogni anno ad Agosto ad Acireale per creare gioielli come il teatro di Dioniso per esempio.
Quindi il vostro caro ingegnere ha deciso che era il momento di fare ricerca, di spingersi oltre, e di utilizzare delle risorse scientifiche che hanno quasi ignorato la possibilita’ di creare manufatti del genere di ReS ma si sono concentrati sulle sale da concerto e sulla creazione di “acoustic shell” per il riutilizzo di vecchi teatri dell’opera o di infelici progettazioni acustiche del passato abbastanza recente.
Partendo da questa collezione di letteratura scientifica e’ stato sviluppato un nuovo concept per la nostra conchiglia acustica focalizzandosi sull’allargamento della risposta in bassa frequenza e sulla defizione del suono di strumenti chiave della musica da camera come i violoncelli e le viole (almeno nel caso del tipico sestetto).
Naturalmente gli altri strumenti utilizzati durante tutta la serie di concerti a Villa Pennisi in Musica (oltretutto un piacere idefinibile per le mie orecchie, lasciatemelo dire…paragonabile al sapore delle granite al pistacchio e dei frutti di mare…) non sono stati tralasciati, ma la visione di un caro amico violoncellista che da fondo a tutto il suo talento ed alla sua tecnica pur di non passare “inosservato” durante il concerto inaugurale dell’anno scorso, si e’ stampato in mente e non e’ piu’ andato via per oltre un anno.
Quest’anno devo dire che di violoncelli ce n’erano due, sempre durante il concerto inaugurale, e i loro visi sembravano molto più distesi.
Poi, sentire qualcuno di molto caro dirmi durante le prove generali: “Sero ma che pretendi? Riesco a sentire il pizzicato dei violoncelli quando suonano le note piu’ basse, stiamo sempre all’aperto mica in studio?”, mi ha fatto gioire e soprattutto pensare che non stavo avendo un’allucinazione uditiva data dal troppo sperare che la struttura rispondesse in maniera semi-ottimale alle frequenze che risultano maggiormente piacevoli al nostro orecchio.
Ma la nuova ReS 2.0 non ha fatto solo questo!
La struttura ha migliorato l’ensemble, e’ riuscita a ridurre il livello sonoro sotto la struttura stessa e a migliorarne la risposta in platea ed e’ anche riuscita ad essere oggettivamente piu’ bella.
Parlo di ReS come se fosse lei ad autocostruirsi, ma il successo del progetto mi ha fatto pensare che lei abbia quasi una vita propria, si presenti come una bella donna un po’ capricciosa ed un po’ vanitosa, ma che al momento giusto sa far rimanere gli astanti a bocca aperta.
Tutto questo di cui parlo e’ stato poi verificato con tecniche di misura all’avanguardia usando tutti gli strumenti a nostra disposizione, grazie all’aiuto dei tanti privati che hanno preso a cuore il progetto e ci hanno supportato sia economicamente che in termini di equipaggiamento prestato a costo zero.
Non potete capire la gioia e il gaudio di vedere quei grafici risaltare con una risposta piuttosto uniforme (+/- 5 dB per I tecnici) tra I 125 Hz e I 4 kHz, una sorta di eccitazione da erotismo matematico! E parliamo di dati misurati, non di umili simulazioni!
La fine della storia, il giorno 13 Agosto 2013, dimostra che avevamo ragione e tutti siamo un po’ piu’ felici, dai violoncellisti che non hanno dovuto buttare la camicia dopo il concerto fino agli architetti, ai makers, agli studenti e al vostro umile ingegnere acustico che ha scoperto che alcune volte i miracoli succedono, basta metterci il cuore oltre che la testa.
photo by Daniele Lancia
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