WS – Diario di Viaggio_5
Come nella bottega di qualche maestro liutaio alle prese con le sue alchimie artigianali per il suo prezioso strumento, il progetto di questa architettura temporanea per lo spettacolo, costruita interamente in legno, non poteva avere battesimo migliore!
Per la luce, abbiamo deciso sin dall’inizio di adoperare strumenti semplici ed economici: ad appena tre anni dalla messa al bando delle vecchie e care lampadine a incandescenza, abbiamo già tanta nostalgia della loro bellezza e del fascino della loro luce calda. Ne abbiamo prese allora un po’, dal bulbo rigorosamente trasparente, per poterne ammirare il filamento quando si riduce l’intensità, qualche dimmer, un po’ di cavo elettrico, qualche spina e ci siamo avventurati in un tentativo di catturare i sensi là dove non ce l’aspettiamo, una sorta di esplorazione delle “qualità sensoriali” della luce.
Come spesso accade, maestri e allievi, ci siamo adattati in corso d’opera alle esigenze prima dei musicisti e poi dell’architettura.
Abbiamo pensato di agire con semplicità affidandoci alla nostra sempre efficace lampadina a incandescenza che ha svolto il suo ruolo nel migliore dei modi.
Questa, accoppiata a un cappello di metallo ha perfettamente illuminato il Maestro Campanella e la sua tastiera senza alcuna ombra!
Anche l’architettura ha richiesto la sua partitura luminosa, e perciò due lanterne magiche, con la luce delle candele, in compagnia di un grappolo di lampadine adagiate sulla pavimentazione, hanno colloquiato tra loro con il medesimo tono; in alto una scia luminosa di tono caldo e di bassa intensità tra le fessure dei pannelli ha creato suggestive lame di luce che accompagnavano l’occhio verso il fondale, infine altre due file di lampadine allineate e appena sporgenti dal soffitto, hanno provveduto all’illuminazione generale.
I concerti nella splendida cornice di Villa Pennisi ad Acireale ci hanno regalato la magia di un ascolto sofisticato attraverso un’architettura dall’acustica perfetta! Un’esperienza alla ricerca del colore dell’armonia!
Finalmente, abbiamo smesso di lavorare e abbiamo iniziato ad ascoltare, soprattutto con il cuore, tutti innamorati dell’esperienza vissuta e dell’opera realizzata.
Filippo Cannata
foto Daniele Lancia
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