ReS
Concordia parvae res crescunt
ReS (Resonant String Shell) è una macchina scenica per l’amplificazione e la diffusione della musica all’aperto prodotta artigianalmente con materiali economici e con tecniche elementari, smontabile, assemblata a secco e interamente realizzata con legno italiano proveniente da foreste certificate. La forma del manufatto si ispira a quella del diffusore a tromba dei vecchi grammofoni con una scena trapezia coperta con un semi-tronco di cono discretizzato aperto verso il pubblico e vuole essere una dotazione applicabile in condizioni spaziali differenti. La concezione strutturale discende proprio dalla volontà di “accordare” la scena, come se a sua volta fosse uno strumento musicale, attraverso la regolazione dell’inclinazione dei pannelli riflettenti. Da questa scelta deriva la necessità di separare la struttura portante, realizzata con aste di legno di abete a massello della sezione di cm 2 x 5,5 dai pannelli di truciolare di pioppo italiano dello spessore di cm 4 e del peso di circa 20 kg/mq. Tutto il materiale utilizzato per la struttura portante pesa circa 150 kg mentre le pannellature a essa sospese sfiorano la tonnellata. L’apparente paradosso è risolto grazie all’effetto reticolare sul quale è basato il funzionamento strutturale dei quattro portali a forma di semi-decagono, a loro volta composti da cinque conci rettilinei e reticolari di misura decrescente. I quattro portali sono congiunti da altri elementi, a loro volta reticolari, che rendono la struttura rigida rispetto alle sollecitazioni provenienti da tutte le direzioni.
I pannelli sono sospesi alla struttura con una componentistica nautica che ne consente la regolazione: ogni pannello, sostenuto da quattro corde poste negli spigoli, è indipendente dal vicino e libero di vibrare quando è investito dall’onda sonora.
In analogia con la scelta del materiale tradizionale usato per la struttura, l’illuminazione della scena è realizzata prevalentemente con le vecchie lampadine a incandescenza la cui potenza è regolata in modo da rendere visibile il filamento al tungsteno. La distribuzione delle sorgenti luminose valorizza la complessa geometria del manufatto e commenta in maniera flessibile quanto avviene sulla scena.
Sergio Pone
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